Sei preludi

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Kevin Swierkosz-Lenart, Sei preludi per chitarra

Questa raccolta di Sei Preludi, accomunati da una poetica vesperale che li percorre trasversalmente, è stata composta alla fine del 2020. Il suo antecedente piĂą manifesto è la lettura del romanzo omonimo di Gerard Reve, che fa della sera un luogo di inquietudine e di speranza, di cinismo e di profondissima pietĂ  umana, di nichilismo e di preghiera. Ha poi contribuito, nel definire il “clima” che ho cercato di tradurre in suono, il timbro peculiare della chitarra, ineludibilmente serotino in tutti i suoi aspetti. La silloge si apre con un quadretto “Sorridente”, aggettivo che deve essere colto in tutta la sua ambiguitĂ  fatta di allegria e ghigno, di gioia e di sberleffo. Segue l’evanescente “Crepuscolare, con libertà”, nel quale ho tentato di mettere su carta un frammento senza principio nĂ© fine, un tassello sottratto a un fluire ininterrotto che ci è inaccessibile, e di cui rappresenta quasi un ritrovato furtivo. Il terzo preludio, “Poco mosso, nebuloso”, lambisce perennemente un mondo sonoro minimalista, quasi affine a certi ammiccamenti pop e prossimi alla musica da film, dai quali tuttavia mantiene sempre una prudente distanza attraverso il ricorso ad un linguaggio modale enigmatico, desunto dalla lezione di Messiaen. E’ seguito da un breve componimento “Meditativo”, di carattere lento e solenne. Un incedere corale viene progressivamente contaminato da un inciso anapestico, che prevale nella conclusione con fissitĂ  quasi stuporosa. Appare dunque netto il contrasto col brano successivo, “Rutilante”, il cui carattere marcatamente ritmico e a tratti quasi meccanico cerca di tradurre in suono l’ultimo e intenso exploit luminoso, dal tono rosso intenso, che precede l’arrivo dell’oscuritĂ . Il preludio conclusivo, “In preghiera”, si ricollega in maniera esplicita all’orazione con cui si conclude il romanzo di Reve: “Eterno, unico, onnipotente Dio nostro, volgi il tuo sguardo sui miei genitori. Vegliali nella loro sofferenza… 

Kevin Swierkosz-Lenart

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Descrizione

GuitArt Ebook – Collection for solo guitar

Kevin Swierkosz-Lenart, Sei preludi per chitarra 

Questa raccolta di Sei Preludi, accomunati da una poetica vesperale che li percorre trasversalmente, è stata composta alla fine del 2020. Il suo antecedente piĂą manifesto è la lettura del romanzo omonimo di Gerard Reve, che fa della sera un luogo di inquietudine e di speranza, di cinismo e di profondissima pietĂ  umana, di nichilismo e di preghiera. Ha poi contribuito, nel definire il “clima” che ho cercato di tradurre in suono, il timbro peculiare della chitarra, ineludibilmente serotino in tutti i suoi aspetti. La silloge si apre con un quadretto “Sorridente”, aggettivo che deve essere colto in tutta la sua ambiguitĂ  fatta di allegria e ghigno, di gioia e di sberleffo. Segue l’evanescente “Crepuscolare, con libertà”, nel quale ho tentato di mettere su carta un frammento senza principio nĂ© fine, un tassello sottratto a un fluire ininterrotto che ci è inaccessibile, e di cui rappresenta quasi un ritrovato furtivo. Il terzo preludio, “Poco mosso, nebuloso”, lambisce perennemente un mondo sonoro minimalista, quasi affine a certi ammiccamenti pop e prossimi alla musica da film, dai quali tuttavia mantiene sempre una prudente distanza attraverso il ricorso ad un linguaggio modale enigmatico, desunto dalla lezione di Messiaen. E’ seguito da un breve componimento “Meditativo”, di carattere lento e solenne. Un incedere corale viene progressivamente contaminato da un inciso anapestico, che prevale nella conclusione con fissitĂ  quasi stuporosa. Appare dunque netto il contrasto col brano successivo, “Rutilante”, il cui carattere marcatamente ritmico e a tratti quasi meccanico cerca di tradurre in suono l’ultimo e intenso exploit luminoso, dal tono rosso intenso, che precede l’arrivo dell’oscuritĂ . Il preludio conclusivo, “In preghiera”, si ricollega in maniera esplicita all’orazione con cui si conclude il romanzo di Reve: “Eterno, unico, onnipotente Dio nostro, volgi il tuo sguardo sui miei genitori. Vegliali nella loro sofferenza… 

Kevin Swierkosz-Lenart

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